Bieke Depoorter è affascinata dagli interni. Li vive e li osserva come se potesse scrutare nel cuore delle persone, come se le stanze che abitiamo potessero rivelare di noi più di quanto noi stessi siamo disposti ad ammettere. È un processo intimo in cui un fotografo deve introdursi con delicatezza, cercando di non alterare fragili architetture emotive che conducono e intrappolano esistenze.
Queste stanze cariche di vita pulsano di sogni e delusioni, tensioni ed emozioni, amori e rivalità.
Sono, in un modo forse un po’ eccessivo, specchio delle vite di tutti noi.
“I’m about to call it a day…” è un work in progress – Bieke Depoorter ci tiene a sottolinearlo – come lo sono le vite dei protagonisti. Come lo sono le nostre vite. Guardare con comprensione e maneggiare con cura.
Bieke Depoorter, nata a Kortrijk nel 1986, si laurea nel 2009 presso la KASK con un lavoro sulla Russia, che riceve immediatamente diversi premi.
Nel 2011 si unisce al gruppo Tendance Floue.
Ha preso parte a molte mostre tra la Francia e il Belgio ed esposto in diversi paesi del mondo. Nel 2009 vince il Premio “Magnum expression” (Magnum Gallery, st. Javits Center, New York, USA) e il “Photo Academy Award” nella categoria GUP; nel 2010 vince alla mostra “Sony World Photography Awards” a Cannes.