L’autore ha saputo condensare in cinque scatti la drammatica vicenda delle streghe bambine, che da diversi decenni imperversa per le strade di Kinshasa e del Congo e ha risvegliato l’attenzione degli osservatori umanitari internazionali. Le immagini restituiscono con efficacia non solo il senso di straniamento e assurdità legato alle pratiche di esorcismo, ma anche l’impotenza e il dolore che i bambini accusati si trovano a dover sopportare. Questo lavoro intenso e sconcertante è supportato da una forte coerenza formale e ci costringe a soffermarci sulle problematiche sociali che hanno portato al diffondersi di queste credenze nella maggior parte della popolazione civile.
Child-Witches of KinshasaVisita guidata della mostra Domenica 26 Ottobre, ore 14.00 – Palazzo Barni, Corso Vittorio Emanuele II 17, Lodi. MAPPA Per motivi non dipendenti dall’organizzazione del Festival il fotografo Gwenn Dubourthoumieu non potrà essere presente alla visita guidata.
Tra i 20000 e i 50000 bambini vivono nelle strade di Kinshasa. Organizzati in gang sopravvivono grazie al furto e alla prostituzione. Più dei due terzi sono cacciati dalle loro case col pretesto di essere bambini stregoni e quindi responsabili di tutte le disgrazie della famiglia (morte, disoccupazione, malattia, etc.).
La grande maggioranza delle persone che vivono a Kinshasa sono convinte della veridicità di questa maledizione. Più di cento nuovi “bambini stregoni” sono scoperti ogni mese e lasciati in mezzo alla strada.
La fede nella magia è profondamente radicata nella cultura congolese, ma solo dalla fine degli Anni Novanta il fenomeno dei bambini accusati di stregoneria ed abbandonati ha assunto una dimensione notevole.
A Kinshasa, baraccopoli immensa e sovrappopolata, dove il 95% della popolazione vive al di sotto del livello di povertà, i bambini sono soltanto bocche “improduttive” da sfamare.
Link Approfondimento: www.reejer.org
Ho iniziato ad interessarmi di fotografia mentre lavoravo per le ONG nell’Africa orientale e nel Corno d’Africa (Somalia, Kenya, Etiopia, Sudan e Sud Sudan). Nel 2007 mi sono trasferito nella Repubblica Democratica del Congo, dove ho lavorato come fotografo professionista a Kinshasa dall’aprile 2010 al febbraio 2012, collaborando regolarmente con agenzie, fra cui French Press Agency (AFP). Recentemente mi sono trasferito a Parigi, dove ora lavoro come freelancer.
Dal 2010 il mio lavoro è stato pluripremiato. Quest’anno sono stato insignito del Sophot price in Francia e sono stato finalista per l’Afthermath grant e la Bourse du Talent. L’anno scorso ho ricevuto il Photoreporter Festival of Saint Brieuc grant per continuare un progetto a lungo termine sull’ estrazione del rame nella provincia sud-est del Katanga (DRCongo), che è arrivato in finale anche al Photo Philanthropy Professional Award. Inoltre, il mio reportage “Turkana warriors” (anticipando il progetto a lungo termine che intendo realizzare con il Getty Images grant for editorial) è stato inserito nella rosa dei candidati al Sony World Photography Awards nella categoria “Arti Visive – Ritrattistica”. La mia serie di ritratti di donne del Congo orientale, vittime di violenza sessuale, è entrata in finale per la Bourse du Talent. Lo stesso anno il mio lavoro sulle “streghe bambine di Kinshasa” è stato insignito del premio speciale della giuria al 8th Days Japan International Photojournalism Festival. Nel 2010 il medesimo reportage ha ricevuto anche la menzione speciale della giuria al Roger Pic Prize e il premio per il giornalismo d’inchiesta al European Journalism Festival. Ho ricevuto inoltre il Getty Images Creative Grant. Nel 2010 sono stato ancora inserito nella rosa dei candidati tra gli eccezionali finalisti dello stesso premio ed ho ottenuto il riconoscimento speciale della giuria all’International Scoop and Journalism festival of Angers per il lavoro “Etat d’Armes” riguardo munizioni e depositi di armi in Congo.
Sito internet: www.gwenn.fr