Nancy Borowick - A Life in Death


 

Visita con l’autore sabato 15 ottobre 2016 alle ore 11:30 e domenica 16 ottobre 2016 alle ore 16:30 presso l’Ex Chiesa dell’Angelo, via Fanfulla 22, Lodi.

Una persona riesce a capire ed apprezzare a pieno la vita solo di fronte alla propria morte.
Nessuno vuole parlarne, ma è una delle poche cose certe nella vita, così la consapevolezza del proprio epilogo a breve ha permesso alla mia famiglia di vivere pienamente insieme il tempo rimasto.
“A Life in Death” è la storia della mia famiglia, che racconta l’esperienza di entrambi i miei genitori in cura nello stesso periodo per tumori in stadio avanzato, fianco a fianco. Il progetto si concentra sull’amore e sulla vita di fronte alla morte. Onora la memoria dei miei genitori, concentrandosi sulla loro forza e sul loro amore, sia individualmente sia come coppia, e condivide la storia dei loro capitoli finali, che si sono conclusi a 364 giorni di distanza l’uno dall’altra.

“La vita è un dono e nessuno mi ha promesso la longevità.” Queste sono le parole, pronunciate da Howie Borowick pochi mesi dopo che gli è stato diagnosticato un tumore inoperabile del pancreas allo stadio IV. Dopo aver perso entrambi i genitori prima del suo sedicesimo compleanno, ha capito la fragilità della vita. Non ha mai sprecato un solo giorno, pensando che potesse essere l’ultimo, e quando il tumore è arrivato aveva esaurito la lista dei desideri da soddisfare nella vita. L’unica cosa che non era pronto a lasciarsi alle spalle era sua moglie Laurel, l’amore della sua vita, che fronteggiava da oltre 17 anni la sua malattia, una neoplasia maligna della mammella.

La nostra storia riguarda la simultaneità della vita – il bene, il male, l’importante e il frivolo. Laurel e Howie hanno scelto di trascorrere i loro ultimi mesi costruendo nuovi ricordi, piuttosto che arrendersi davanti alla realtà delle cose. Erano sposati da 34 anni e improvvisamente il loro tempo era scaduto. Howie è morto il 7 Dicembre 2013, un anno e un giorno dopo che i medici avevano diagnosticato il tumore. Rimasta vedova, la vita è cambiata per Laurel. Dopo essere stata in una relazione di coppia per metà della sua vita, si ritrovava ora sola. E’ stato proprio in questo periodo che la sua malattia ha cominciato ad aggravarsi, e la qualità della sua vita è peggiorata. Lei non aveva paura della morte – era pronta ad affrontarla da quando aveva 42 anni, età in cui le era stato diagnosticato il primo tumore. Era spaventata dal come sarebbe arrivata alla morte e dalla possibilità di perdere la sua capacità di pensare, di amare e di comunicare con i suoi figli.

Trascinando dietro di sè il tubicino dell’ossigeno lungo 9 metri, Laurel ha trascorso le sue ultime settimane circondata da coloro che la amavano e che lei amava. Il dolore era peggiorato e il respiro diventato più affannoso, e nel giro di poco tempo non è più stata in grado di alzarsi dal letto. Essere in chemioterapia significava avere speranza, e per la chemioterapia non c’erano più margini. Laurel è spirata il 6 dicembre 2014, a poche ore dal primo anniversario della morte di suo marito.

Ho fotografato i miei genitori per mantenere la loro memoria e per catturare la loro essenza e forza in un momento così triviale. Tutti vogliono trovare uno scopo nella loro vita. Il fine ultimo dei miei genitori si è realizzato in questo momento, nel dono che mi hanno fatto di poter raccontare la loro storia, una storia d’amore, la storia della nostra famiglia e l’eredità morale che hanno lasciato. Quando il tempo si ferma, qual è stato lo scopo di tutto ciò? Lo hanno fatto per noi.

Testo di Nancy Borowick

Link
www.cancerfamilyongoing.com

 

Nancy Borowick

Nancy Borowick, nata nel 1985, si occupa di fotografia documentaristica e attualmente vive a New York. Si è diplomata al Documentary Photography and Photojournalism program presso l’International Center of Photography e possiede una laurea in Antropologia presso l’Union College. Nel corso degli ultimi 10 anni Nancy ha ristretto il campo del suo lavoro, raccontando storie di malattia e relazioni personali, con compassione, umiltà e fiducia, utilizzandoli come strumenti per entrare in contatto ed esplorare le vite dei soggetti che fotografa. Uno dei lavori più recenti in cui Nancy si è impegnata riguarda la battaglia contro il cancro affrontata dai suoi genitori.

Contribuisce regolarmente a New York TimesNewsday e Corbis; il suo lavoro è stato inoltre pubblicato su the International Herald Tribune, the New York Times Lens Blog, CNN, National Geographic PROOF, Time MagazinePhoto District News, The Washington PostStern Magazine e Newsweek Japan.

Recentemente è stata insignita del secondo posto del World Press Photo nella categoria Long Term Projects. Ha vinto inoltre the Arnold Newman Prize for New Directions in Photographic Portraiture e l’Eddie Adams Workshop Award in Innovation in Visual Storytelling. Nel 2015 si è aggiudicata una menzione d’onore nel concorso NPPA Best of Photojournalism per la categoria Contemporary Issues Story. Nel 2014 la Borowick è stata nominata una delle migliori fotografe ASMP così come uno dei 50 talenti emergenti di Lens Culture. Il suo progetto Cancer Family, Ongoing è stato presentato al Visa Pour l’Image in Perpignan, Francia, nel 2014 e l’anno seguente nel 2015, è stata realizzata una mostra.

Il suo lavoro è stato oggetto di mostre presso il Look 3 Photography Festival negli Stati Uniti, all’Obscura Photo Festival in Malesia, all’Angkor Photography Festival in Cambogia, al Guatephoto Festival in Guatemala, al Oberstdorfer Fotogipfel Photofestival in Germania, all’International Photo Festival Leiden in Olanda. Nel 2016, Nancy ha presentato il lavoro al Norrlandsdagarna Photo Festival in Svezia e al Lumix Festival for Young Photojournalism in Germania.

Link:
www.nancyborowick.com