Visita guidata domenica 25 ottobre 2015 ore 16.30 presso l’ex Chiesa di San Cristoforo, via Fanfulla 14, Lodi.
Questo reportage porta alla luce gli effetti dell’uso delle colture geneticamente modificate e il conseguente impiego indiscriminato di diserbanti, il cui devastante impatto colpisce le fasce più vulnerabili della popolazione.
Nel 1996 il governo argentino approvò in soli tre mesi grazie ad una procedura amministrativa la coltivazione di soia transgenica e l’impiego dell’erbicida glifosato su coltivazioni geneticamente modificate resistenti al diserbante. Da allora l’Argentina è diventata terra di sperimentazione per le multinazionali dell’agribusiness, divenendo uno dei maggiori produttori di soia transgenica. L’Argentina ha approvato l’impiego di OGM senza condurre indagini interne e basandosi, come unica evidenza scientifica, sulle ricerche pubblicate dall’azienda Monsanto.
Studi medico-scientifici hanno fatto emergere il lato oscuro dell’uso incontrollato di pesticidi, rivelando un’emergenza sanitaria che ora colpisce 12 milioni di persone, un terzo della popolazione del paese.
Nel 2012 200 milioni di litri di agro-tossici sono stati sparsi su 21 milioni di ettari, che rappresentano il 60% della terra coltivabile. In alcuni villaggi in dieci anni i casi di cancro nei bambini sono triplicati e le malformazioni nei nuovi nati sono salite del 400%. Fino ad ora, nonostante il peso di questa scomoda verità, non esiste un’informazione sistematica ufficiale sul tema.
Greenpeace ha dichiarato: “Negli ultimi 22 anni il consumo di agrochimici in Argentina è aumentato dell’858%, mentre sono sempre più le piante e gli insetti che sviluppano resistenza a questi prodotti. Il loro uso è aumentato significativamente a causa dello sviluppo delle coltivazioni transgeniche di soia, mais e cotone.”
Oggi gli ettari coltivati ad OGM in Argentina coprono una superficie di 28 milioni di ettari.
Il lavoro di Pablo Piovano ha lo scopo di rappresentare essere umani inermi di fronte a questa tragedia di incredibili proporzioni, bambini, così come adulti, che soffrono di rare malformazioni dalla nascita, malattie della pelle e problemi respiratori a causa dell’indiscriminato ed incontrollato uso di pesticidi.
Piovano ha passato lunghe giornate per conto suo, viaggiando per più di 6000 km in un’auto di venti anni fa con un solo obiettivo: dare voce a quelle fasce disperate della popolazione che per troppo tempo sono rimaste inascoltate, per porre fine a tutto questo. Con una macchina fotografica in mano continua a difendere i loro diritti, raccontando questa storia attraverso le sue scioccanti e delicate immagini.
Testo di Pablo Ernesto Piovano
Per ulteriori informazioni sulle ricerche mediche:
http://www.centromandela.com/documentos/Carrasco-Informe%20sobre%20glifosato.pdf
http://www.reduas.com.ar/wp-content/uploads/2013/05/GLIFOSATO-mapa-TIEMPO.jpg
Link:
http://www.burnmagazine.org/essays/2015/08/pablo-piovano-the-human-cost-of-agrotoxins/
https://vimeo.com/135799349
Pablo Ernesto Piovano è nato il 7 settembre 1981 a Buenos Aires, Argentina. Dall’età di 18 anni lavora come fotografo per il quotidiano Página/12. Nel 2011 è stato nominato per il Joop Swart Masterclass del World Press Photo. Nel 2005 e nel 2014 ha ottenuto una borsa di studio dalla Fondazione García Márquez. Per tutto il 2001 ha documentato i tragici fatti della crisi socio-politica del paese e nel 2002 ha pubblicato insieme ad altri fotografi, e con testi di Tomas Eloy Martínez, il libro “Episodios Argentinos, Diciembre y después”.
Dal 2004 al 2008 ha coordinato un workshop di fotografia per ragazzi e adolescenti in situazione di rischio dell’Isola Maciel, che è culminato con la pubblicazione del libro “Ojos y voces de la Isla”. Dal 2006 espone nel Palais de Glace nell’ambito della mostra annuale di ARGRA (Associazione dei Fotogiornalisti della Repubblica Argentina). Nel 2014 ha esposto individualmente alla Bienal de Fotografía Documental di Tucumán il lavoro “Retratos 2004-2014”, che riunisce gran parte delle figure più influenti della cultura e politica nazionali. Nel 2015 col reportage “El costo humano de los agrotóxicos” ha vinto il premio della Fondazione Manuel Rivera Ortiz e si è aggiudicato il primo posto al Festival internacional de la imagen (FINI), Messico nella categoria fotografia professionale. Si è classificato terzo al POY Latam nella categoria “Carolina Hidalgo Vivar el medio ambiente” ed è stato finalista nel Burn Emerging Photographer Fund Grant e nel Premio Photo-España Ojo de Pez de Valores Humanos 2015.
Sito Web: www.pablopiovano.com