Visita guidata della mostra con l’autore Venerdì 18 Ottobre, ore 17.00.
Confartigianato – via della Marescalca, 6.
L’11 marzo 2011, alle ore 14.45, uno dei più violenti terremoti e Tsunami di sempre ha colpito il Giappone e l’impianto nucleare di Fukushima Daiichi danneggiando i suoi sistemi di sicurezza e di raffreddamento. In pochi giorni il “core” dei reattori numero 1, 2, 3 ha iniziato a fondersi con il rilascio nell’aria e nell’oceano di massicce quantità di radionuclidi radioattivi.
Il governo giapponese ha creato un’area di evacuazione di 20 km di diametro intorno alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi. Dal 20 aprile il governo giapponese ha vietato l’ingresso nella zona di esclusione a chiunque, specialmente a giornalisti e fotografi. Ma… dai primi giorni di luglio 2011 fino ad oggi sono entrato nella “No-Go Zone” diverse volte per documentare la situazione.
All’interno della zona di esclusione la contaminazione ha una diffusione a pelle di leopardo, così come fuori della zona fino a 60 km dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi, incluse parti delle città di Fukushima e Koriyama. In quest’area 2 milioni di persone vivono a rischio di future patologie causate dalla continua esposizione alle basse dosi di radiazione attraverso l’inalazione e l’ingestione di particelle radioattive. Ci attendono città vuote, solo alcuni cani abbandonati vagano in condizioni disperate lungo le strade. Al momento dell’evacuazione tutti gli animali sono stati abbandonati. All’interno della zona puoi incontrare alcune mucche che vagano lontane dalle loro fattorie. Ma lo spettacolo più tragico sono le carcasse in decomposizione di centinaia di mucche lasciate a morire di fame e di sete all’interno delle fattorie. Durante la notte vari animalisti entrano illegalmente all’interno della zona di esclusione per salvare cani, gatti e altri animali.
La maggior parte delle case sono chiuse, i negozi ancora pieni di prodotti, ma alcuni sono già stati svaligiati, così come gli ospedali e i bancomat. I ladri hanno iniziato a rubare all’interno della “No-Go Zone”, spargendo la radioattività in giro per il Giappone. Alcune persone, soprattutto anziani, non vogliono andarsene e rimangono nelle loro case, molti di loro non usando protezioni contro le radiazioni. La cosa più comune che dicono è: “Perché dobbiamo andare via? Siamo vecchi, non c’è motivo che queste radiazioni ci possano fare del male. Se devo morire lasciatemi morire nel mio letto”. Una volta al mese i residenti vengono accompagnati alle loro case per riprendersi i propri oggetti personali. Vagano all’interno delle case, scioccati tra i loro ricordi, memorie perse per sempre.
Nonostante la massiva contaminazione, la vita va ancora avanti all’interno della “No-Go Zone” e in quella sorta di “Limbo nucleare” che si estende per 40 km all’infuori della zona di esclusione, dove le persone non sanno se rimanere o andare via per sempre: “Qui a Minamisoma sono andate via quasi tutte le donne e i bambini, siamo rimasti praticamente solo noi uomini. La popolazione è ormai più che dimezzata. Noi non sappiamo ancora cosa fare, se rimanere dove abbiamo sempre vissuto o andare via. A differenza dei primi mesi dall’incidente adesso qui c’è molto lavoro, per i lavori di decontaminazione, c’è molto personale che gira e che alloggia qui a Minamisoma. Tutti gli alberghi sono pieni. Ma qui non vediamo più un futuro, le madri non vogliono portare i propri figli a crescere in un posto dove ci sono radiazioni. Che futuro può avere un paese senza figli? Per adesso andiamo avanti, conviviamo con le radiazioni. Ormai ci siamo abituati, non ci pensiamo più alla loro presenza. In noi è subentrato un sentimento di rassegnazione, questo ci fa paura sicuramente, la rassegnazione ti porta ad accettare, a non lottare, ma questo alla fine ci permette di andare avanti, in questa sorta di limbo nucleare, sennò diventiamo pazzi”.
La storia non è ancora finita, e non sapremo presto quali saranno le reali conseguenze del secondo più grave disastro nucleare mai accaduto.
Dr. Pierpaolo Mittica, fotografo umanista conosciuto a livello internazionale, ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali ed e’ attualmente distribuito dalla Trolley di Londra (Gran Bretagna). Nel 1990 consegue il diploma in conservazione, tecnica e storia della fotografia indetto dal CRAF. Studia con Charles – Henri Favrod, Naomi Rosenblum e Walter Rosenblum, suo padre spirituale della fotografia. Ha fotografato in Italia, Cina, Cuba, Vietnam, Bosnia, Kosovo, Serbia, Ucraina, Bielorussia, India, Indonesia, Bangladesh, Giappone. Le sue foto sono state esposte in Europa e Stati Uniti e la mostra “Chernobyl l’eredita’ nascosta” e’ stata scelta nel 2006 dal Chernobyl National Museum di Kiev in Ucraina come mostra ufficiale per le celebrazioni del ventennale del disastro di Chernobyl. È relatore in numerose conferenze in Italia, Europa, Stati uniti e Giappone, e le sue foto sono state pubblicate da quotidiani e riviste italiani e stranieri, tra cui l’Espresso, Alias del Manifesto, Vogue Italia, Repubblica, Panorama, Il Sole 24 ore, Photomagazine, Daylight Magazine, Japan Days International, Asahi Shinbum, The Telegraph, The Guardian. Nel 2012 partecipa con le sue foto di Fukushima alla realizzazione del docu-film “Fukushame” di Alessandro Tesei (http://www.teatroprimostudio.it/project/fukushame).
Collezioni:
J. Paul Getty Museum, Los Angeles (USA) – Fotografiska Museum, Stoccolma (Svezia) – Chernobyl National Museum, Kiev (Ucraina) – Fratelli Alinari, Firenze (Italia)Collezione Auer, Hermance (Svizzera) – Collezione Favrod, Saint Prex (Svizzera) – Collezione Rosenblum, New York (USA)
Libri:
“Balcani, dalla Bosnia al Kosovo”, (Interattiva, Italia 2000) con prefazione di Charles – Henri Favrod e introduzione di Predrag Matvejevic. – “Chernobyl la herencia oculta”, (Ellago Ediciones, Spagna 2006) – “Chernobyl the hidden legacy” (Trolley, Gran Bretagna, 2007) con la prefazione di Naomi Rosenblum e testi di Rosalie Bertell e Wladimir Tchertkoff. – “Cip non ha paura” (Centro di Ricerca Oncologico di Aviano – CRAF, Spilimbergo, Italia 2010) – “Chernobyl 20 years after” (Kashiwa Shobo, Giappone 2011) con la prefazione di Naomi Rosenblum e testi di Rosalie Bertell e Wladimir Tchertkoff.
Premi:
2006 FVG Award – 2009 Vincitore “EIUC Photography Competition 2009″ Visualizing Democracy – 2010 Vincitore della selezione ufficiale per “Paducah Photo ’10 exhibition” allo Yeiser Art Center (USA) – 2010 “Pictures of the Year International”: “Chernobyl The hidden legacy” finalista nella categoria “miglior libro fotografico” – 2010 Menzione d’onore “Daylight/CDS Photo Awards” – 2010 Secondo classificato e 2 Gold Awards “European Professional Photographer of the Year Awards” categoria reportage – 2010 Secondo classificato “Photo Aid Contest 2010″ – 2010 menzione d’onore “The Robert Cornelius Awards” – 2010 menzione d’onore “FCCT/OnAsia Photo Contest 2010″ – 2010 menzione d’onore “Environmental Photographer of the Year” – 2010 menzione d’onore “Digital Photographer of the Year” – 2010 menzione d’onore “WPGA 2010 Annual Pollux Awards” – 2010 menzione d’onore “IPA International Photography Awards” categoria: “Editorial feature story” – 2010 “FEP European Photo Book Awards 2010” “Chernobyl The hidden legacy” finalista nella categoria “miglior libro fotografico” – 2011 finalista “KL International Photo Awards 2011” – 2011 primo classificato “WPGA 2011 Annual Pollux Awards” sezione reportage umanitario – 2011 Vincitore della selezione ufficiale per “Paducah Photo ’11 exhibition” allo Yeiser Art Center (USA) – 2011 Menzione d’onore “WPGA Black & White Competition” categoria “editorial Photojournalism” – 2011 Gold medal nella categoria “book documentary” e Silver medal nella categoria “press feature story” al “PX3 prix de la photographie Paris 2011″ – 2011 Menzione d’onore “IPA International Photography Awards 2011″ categoria “Photo Essay and Feature Story” – 2011 Terzo posto “IPA International Photography Awards 2011″ categoria “Book Documentary Pro” – 2011 Terzo premio “6th Annual Black and White Spider Awards 2011″ – 2011 Silver Award “FEP European Professional Photographer of the Year 2011″ categoria reportage – 2011 Vincitore “WPGA Editorial Awards 2011″ – 2011 Menzione d’onore “CIDPA Canadian International Digital Photography Awards 2011″ – 2011 Menzione d’onore “WPGA Pollux Awards 2011″ categoria Humanitarian Documentary – 2011 Vincitore “Outdoor Photographer of the Year 2011″ Categoria “On the Streets” – 2011 3 Bronze Awards “Open Competition 2011 international Loupe Awards” categoria “Photojournalism” e “People and Portrait” – 2012 secondo classificato “Eco Arts Awards 2012″ – 2012 Vincitore “NYPH’12 New York Photo Festival Invitational” – 2012 Vincitore Selezione ufficiale “Paducah Photo ’12 Exhibition” allo Yeiser Art Center (USA) – 2012 Terzo premio “Photo Annual Awards 2012″ categoria “Motions series” – 2012 Menzione d’onore “7th Annual Black and White Spider Awards 2012″ categoria photojournalism – 2012 Menzione d’onore “PX3 Prix de la Photographie 2012″ categoria “Book documentary” – 2012 Menzione d’onore “IPA International Photography Awards 2012″ categoria “photo essay and feature story” – 2012 Secondo posto single image e portfolio “FotoWeekDC International Awards Competition” categoria “Photojournalism/social documentary” – 2012 Silver Awards “International Loupe Awards 2012″ categoria fotogiornalismo – 2012 Silver Award e Bronze Award “FEP European Professional Photographer of the Year Awards 2012″ categoria reportage – 2013 Premio Speciale della Giuria “Days Japan International Photojournalism Awards” – 2013 Menzione d’onore “Fotovisura Grant 2013″ – 2013 Menzione d’onore “Photo Annual Awards 2013″
Sito personale: www.pierpaolomittica.com
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