Visita guidata della mostra con l’autore Giovedì 17 Ottobre, ore 17.00.
Chiostro del Museo Paolo Gorini – via Bassi, 1.
A seguito della spirale di violenza e povertà che da anni sta martoriando i paesi del Centroamerica, Nicaragua, Honduras, El Salvador e Guatemala il numero di bambini orfani o abbandonati è in costante aumento. La mission di Nuestros Pequeños Hermanos ™ (NPH), che in inglese significa “I nostri piccoli fratelli e sorelle”, è di fornire loro una casa e l’affetto di una vera famiglia. I ragazzi e le ragazze sono cresciuti in un ambiente amorevole, nella certezza che non saranno mai costretti a lasciare la casa, separati dai loro fratelli, né dati in adozione. Oltre al cibo, al vestiario, all’alloggio, alle cure mediche e ad una buona educazione, le necessità spirituali ed emotive dei figli sono sempre ben nutrite, preparandoli per l’età adulta e dando loro gli strumenti per rompere il ciclo di povertà che un tempo sarebbe stato il loro destino.
N.P.H. è stata fondata da Padre W. Wasson nel 1954 in Messico. Da allora sono state costruite Case N.P.H. anche in El Salvador, Honduras, Haiti, Nicaragua, Repubblica Dominicana, Guatemala, Bolivia e Perù che nel tempo hanno salvato, accolto e cresciuto migliaia di bambini come figli.
Ogni Casa è unica e speciale ma tutte offrono allo stesso modo amore e sicurezza, danno importanza all’istruzione e insegnano i valori della condivisione, del lavoro e della responsabilità. L’istruzione è una priorità. E’ uno degli strumenti più importanti che N.P.H. può offrire ai bambini per rompere il cerchio della povertà che li circonda, aiutandoli a diventare degli adulti indipendenti.
L’assistenza è affidata a collaboratori locali chiamati dai bambini “Tìos” cioè “Zia” e “Zio” e a volontari di tutto il mondo.
Le strutture N.P.H. sono come un villaggio in miniatura o meglio un “campus universitario” dove si cerca di ricreare l’ambiente e il clima di una vera famiglia: ci sono numerose piccole case dove i bambini, divisi a gruppi per età e sesso, mangiano e dormono, la scuola, con i programmi riconosciuti dal Governo locale e aperta anche ai bimbi poveri dei dintorni, l’ospedale o clinica medica, la chiesa, la fattoria e le coltivazioni, un campo da calcio o da basket, il cimitero.
LE CASE N.P.H.
Albertina D’Urso, durante il suo viaggio del 2012 dei Paesi dell’America Latina, ha visitato le Case N.P.H. Honduras, Nicaragua, Guatemala ed El Salvador:
Casa N.P.H. Honduras. Il Rancho Santa Fe ospita al momento oltre 400 bambini e ragazzi, divisi in 16 casette in base al sesso e all’età. All’interno del Rancho sono presenti una scuola materna che utilizza il metodo Montessori, una scuola primaria e una secondaria.
Casa N.P.H. Nicaragua. Casa Padre Wasson accoglie circa 300 bambini ed è composta da 15 casette all’interno delle quali i bambini sono divisi in base al sesso e alle fasce di età. Oltre agli alloggi ci sono anche scuole sia per il ciclo di studi primario che secondario, un refettorio, una biblioteca, un laboratorio con computer, fattorie.
Casa N.P.H. Guatemala. Casa San Andres accoglie circa 300 studenti ed è suddivisa in due differenti livelli: scuola primaria (dal primo al sesto grado) e secondaria (dal settimo al nono grado). Per i più piccini, dai due ai sei anni, è presente una scuola materna con metodo Montessori. Oltre alle casette per i bambini, la struttura comprende una cucina, un grande refettorio, un campo da calcio, pallavolo e pallacanestro, una biblioteca e una sala informatica.
Casa N.P.H. El Salvador. La Casa Sagrada Familia ospita circa 400 bambini e ragazzi, divisi a seconda del sesso e dell’età in sei casette. All’interno della “Ciudadela” sono presenti anche un asilo, una scuola primaria e una scuola secondaria, oltre a diversi laboratori per la formazione dei ragazzi più grandi.
La Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Italia Onlus ringrazia di cuore Albertina D’Urso per aver donato il suo tempo e la sua professionalità, per la sua costante amicizia e affettuoso sostegno ai bambini di NPH, in Haiti e in altri poverissimi paesi dell’America Latina.
Albertina d’Urso (Milano, 1976) si dedica da anni a reportages sociali ed umanitari in giro per il mondo. Il suo interesse in questo campo è cominciato nel 2004 quando si è recata a Bombay con un’associazione impegnata nelle adozioni a distanza: il suo lavoro ha dato vita ad un libro, Bombayslum, pubblicato da Skira, ad una mostra alla Libreria degli Atellani a Milano ed ha profondamente cambiato la sua vita e la sua carriera.
Nel 2006 ha partecipato alla “Missione del comune di Milano a Kabul”. Nel 2007 ha vinto il “Premio Canon Giovani Fotografi” con il progetto “Welcome to Compton“, un reportage sulle gangs di Los Angeles. Nel 2008 ha presentato “Spirit of Shekhawati” a Trento, Milano e Roma ed è stata premiata al festival “Orvieto Fotografia“. Nel 2009 ha esposto il suo lavoro “Bodies for sale, Mumbai” a Insa Art Center a Seoul e alla Rivus Gallery ad Incheon, ha partecipato alla mostra “Abruzzo 2009” inaugurata al teatro dal Verme di Milano ed itinerante per tutta Italia ed è stata tra i nominati per i New York Photo Awards. Il suo libro “TI MOUN YO, Children of Haiti”, realizzato per la Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Onlus e pubblicato da Contrasto è stato presentato a fine anno con una mostra a Forma Centro Internazionale di Fotografia a Milano. La mostra sarà replicata al Centro Nazionale di Fotografia a Padova e al castello di Montalbano a Messina ed il libro verrà proclamato “Documentary Book of the Year” agli “International photography Awards”.
L’anno successivo, un suo scatto di Haiti ha vinto il secondo premio al “Lens Culture International Exposure Award” ed ha partecipato alla relativa mostra alla 291 Gallery a San Francisco, alla Speos Gallery a Parigi ed alla VII Gallery a New York. Sempre nel 2010, con il suo lavoro “Nehru Nagar”, è stata finalista al “Deeper prespecive photographer of the year” ai Lucie Awards.
Il progetto “Haiti’s generation of amputees” è stato esibito nel 2011 alla “MIA- Milan Image Art Fair” ed al “Festival Fotografico Italiano” a Busto Arsizio. Nel 2012 ha participato al “New York Photo Festival” col progetto “From dust to god” ed al “Angkor Photo Featival” con “Out of Tibet”. Il suo lavoro è pubblicato regolarmente su riviste italiane ed internazionali come Vanity Fair, Marie Claire, Panorama, L’Espresso, IL, Foto8, Vision, Burn, Private e altre.
Sito personale: www.albertinadurso.com
La Fondazione Francesca Rava è nata nel 2000, frutto della testimonianza di fede e amore che Francesca ha lasciato con la sua breve ma intensa vita e vuole perpetuare la tenerezza con cui il suo sguardo amava rivolgersi ai più poveri, ai più bisognosi, ai più piccoli.
La Fondazione aiuta l’infanzia in condizioni di disagio in Italia e nel mondo, tramite adozioni a distanza, progetti, attività di sensibilizzazione sui diritti dei bambini, volontariato e rappresenta in Italia N.P.H. – Nuestros Pequeños Hermanos (I nostri piccoli fratelli), organizzazione umanitaria internazionale, che dal 1954 salva i bambini orfani e abbandonati nelle sue case orfanotrofio ed ospedali in 9 paesi dell’America Latina con il motto “un bambino per volta, dalla strada alla laurea”.
I principi del nostro lavoro. La Fondazione è una Onlus, è riconosciuta dallo Stato, crede nei valori dell’efficienza nell’uso delle risorse (<5% di spese) e nella trasparenza: il suo bilancio è revisionato, la contabilità è analitica. La Fondazione è indipendente da qualsiasi schieramento politico o confessionale, conta sull’aiuto di donatori privati ed aziende e di molti volontari qualificati che donano il loro tempo e la loro professionalità. Gli sforzi di raccolta fondi sono rivolti a progetti ben individuati con obiettivi precisi, che la Fondazione si impegna a realizzare in breve tempo a beneficio dei bambini e nel rispetto dei donatori.
Sito: www.nph-italia.org