Bambini Cardiopatici nel Mondo - A cuore aperto


 

Visita guidata sabato 10 ottobre 2015 ore 10 presso il Collegio S. Francesco, via S. Francesco 21, Lodi.

Partiamo ogni mese in missione operatoria per offrire il nostro aiuto ai paesi in difficoltà che lo necessitano. Chiediamo giorni di ferie agli ospedali in cui lavoriamo, togliendo tempo prezioso ai nostri figli per occuparci con tutta l’anima degli altri nostri bambini, malati al cuore.

Operiamo in zone in cui è presente, o vicina, la guerra perché il richiamo della nostra coscienza vince sempre sulla paura. Visitiamo, operiamo, intubiamo, estubiamo, vegliamo, dimettiamo e ogni tanto consoliamo. Poi di nuovo rientriamo a casa dai nostri figli e torniamo ai nostri lavori, ma il pensiero dei nostri bambini malati al cuore, che ci stanno aspettando in un altro ospedale di un altro paese, torna dritto nei nostri cuori e così ripartiamo ancora.

Siamo i medici e gli infermieri volontari dell’associazione “Bambini Cardiopatici nel Mondo”, l’Organizzazione Umanitaria che da oltre vent’anni realizza il suo vitale progetto nei paesi più poveri: dare una speranza di vita ai bambini cardiopatici nel mondo. L’Associazione costruisce anche centri cardiochirurgici in paesi in cui non ci sono e proprio nelle stesse aree dove le cardiopatie rappresentano, tra le varie patologie congenite, la prima causa di morte in età pediatrica. Inoltre Bambini Cardiopatici nel Mondo forma in Italia i medici locali affinché, dopo il periodo di training formativo, possano rientrare al loro paese ed esercitare il lavoro di medico in maniera indipendente.

“A cuore aperto” è un insieme di momenti, fotografati da Giovanni Porzio, che mette a nudo agli occhi di chi ci guarda il nostro lavoro, la nostra passione e le nostre debolezze. Il nostro desiderio è che lo spettatore possa entrare nel nostro mondo anche solo per un attimo e vivere insieme a noi le stesse emozioni e le stesse paure.

Testo di Sara Biffi

 

Giovanni Porzio

G Porzio 2Giovanni Porzio (Milano 1951), giornalista, scrittore, fotoreporter, è stato per quasi 30 anni inviato speciale del settimanale Panorama. Laureato in Scienze politiche all’Università di Milano, ha cominciato a scrivere per i principali quotidiani italiani e per le riviste specializzate in politica internazionale mentre si trovava ad Algeri per studiare la lingua e la civiltà araba. È stato assunto da Panorama nel 1979 e ha seguito i maggiori conflitti in Medio Oriente, in Africa, nei Balcani, nel Caucaso, in Asia e in America Latina. Durante la Guerra del golfo del 1991 è stato uno dei primi giornalisti a entrare a Kuwait City: pochi giorni dopo è stato catturato con altri colleghi dalle truppe di Saddam Hussein a Bassora durante l’insurrezione sciita. Negli anni seguenti è stato in Somalia, Etiopia, Eritrea, Algeria, Cina, Indonesia, Sud Africa, Palestina, Bosnia, Kosovo, Cambogia, Colombia, Haiti e Cecenia. Nel 1997 è stato a Kinshasa dove ha assistito al crollo del regime di Mobutu e nel 2001 in Afghanistan è entrato coi mujahiddin tajiki a Kabul il giorno della fuga dei taliban. Nel 2003 è stato a Baghdad durante i bombardamenti, la fine di Saddam e l’invasione americana e nel 2006 si è trovato nel sud del Libano sotto l’attacco israeliano.

Tra il 2011 e il 2014 ha seguito la primavera araba in Egitto, Libia e Siria. Dal 2013 collabora stabilmente con il Venerdì di Repubblica che ha pubblicato i suoi reportage in Birmania, Repubblica Centro Africana, Cambogia, Siria, Nigeria, Egitto, Iraq, Bosnia, Camerun, Messico e Stati Uniti.

Ha vinto numerosi premi giornalistici tra cui il prestigioso “Max David” per i suoi reportage dall’Afghanistan. Ha scritto otto libri: “Guida al Medio Oriente”, “Cory”, “Top secret: l’inganno del Golfo”, “Inferno Somalia”, “Cuore nero”, “La guerra del Golfo”, “Cronache dalle terre di nessuno”, “Un dollaro al giorno”.

Ha tre figli.

Sito Web: www.giovanniporzio.it

 

logo_bambini_cardiopaticiL’associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo è una organizzazione non profit laica e indipendente che, grazie alla collaborazione volontaria di più di 150 chirurghi, medici, infermieri e tecnici dei più importanti centri cardiochirurgici italiani e stranieri, opera nei Paesi in difficoltà per dare una speranza di vita ai bambini malati al cuore.

Nata nel 1993 a Milano per volontà del Prof. Alessandro Frigiola e della Prof.ssa Silvia Cirri, l’Associazione ogni mese organizza missioni di speranza in diversi Paesi (ad oggi 19), forma in Italia i medici e gli infermieri provenienti dai Paesi in cui l’Associazione opera perché possano rientrare a casa ed esercitare la loro professione in maniera indipendente, e costruisce centri di cardiochirurgia pediatrica nelle aree più depresse, così da sviluppare il sistema sanitario locale e abbattere il tasso di mortalità infantile.

In vent’anni l’Organizzazione Umanitaria ha effettuato 350 missioni operatorie nel mondo salvando circa 3.000 bambini cardiopatici che, grazie all’intervento al cuore effettuato dai nostri medici volontari, hanno avuto una nuova speranza di vita.

L’Associazione è Ente Morale (DM 28/01/00) e ONLUS dal 2003.

Link: www.bambinicardiopatici.it