MOSTRA CHIUSA NEI GIORNI 24-27 OTTOBRE
Visita guidata della mostra con l’autore Sabato 19 Ottobre, ore 10.00.
Piazza del Broletto.
Work for Hope è il progetto di ‘cash for work’ portato avanti da COOPI – Cooperazione Internazionale ed ECHO nei territori palestinesi occupati (Striscia di Gaza e Cisgiordania). Work for Hope è anche una mostra fotografica, realizzata da Alessandro Gandolfi, fotoreporter della prestigiosa agenzia Parallelozero.
Un’occasione di comunicazione e costruzione di consapevolezza sugli interventi umanitari nei territori fragili.
Un reportage vero e intenso che ci porta direttamente in contatto con chi vive le difficoltà dei territori occupati.
Che cos’è il ‘cash for work’?
Si tratta di un‘azione che ha come obiettivo la creazione di impieghi temporanei e di opportunità di lavoro, coinvolgendo i capifamiglia e le comunità, allo scopo di migliorarne le condizioni e la qualità di vita.
Un intervento fondamentale per garantire l’accesso economico al cibo e ad altre forme di sostentamento a comunità fragili e minacciate dal punto di vista della sicurezza, focus su cui ECHO e COOPI lavorano insieme dal 2002.
La popolazione civile dei territori palestinesi occupati soffre a causa dei diversi decenni di conflitti e occupazioni, che hanno avuto un serio impatto sulle loro condizioni di vita.
I palestinesi sono sottoposti a svariati divieti e restrizioni di movimento e accesso, imposti dall’esercito israeliano, che impattano su tutti gli aspetti della vita civile, minando la crescita economica, influenzando il tasso di occupazione e limitando l’accesso ai servizi di prima necessità e sostentamento (servizi sanitari, educazione, alloggio e alimentazione).
Grazie al reportage di Alessandro Gandolfi, COOPI e ECHO raccontano le storie di questi villaggi, dei beneficiari e del loro intervento, coinvolgendo un grande numero di persone che non conoscono le reali condizioni di vita nei territori palestinesi occupati, ma che sono interessati ad ascoltare le storie di speranza di queste persone.
Work for Hope è un progetto di COSTRUZIONE della speranza.
Uno dei suoi obiettivi è anche ‘smontare’ i luoghi comuni sui territori occupati, raccontando le piccole storie quotidiane di ri-costruzione, tramite la forza narrativa degli scatti e delle video-testimonianze raccolte da Alessandro Gandolfi su un territorio instabile, fragile, provvisorio.
La mostra sarà esposta all’interno di una tenda, simbolo di casa, ma anche di precarietà.
Non una tenda qualsiasi, ma una tenda ricamata dalle donne beneficiarie di uno dei progetti di Work for Hope, un lavoro temporaneo sostenuto dalla Commissione Europea: così, confezionando cuscini, tovaglie, tende, borse e molto altro, le donne coinvolte sono riuscite a superare la solitudine, a incontrare l’amicizia, ad imparare un mestiere, a fondare una cooperativa.
Alessandro Gandolfi è nato a Parma nel 1970, si dedica al reportage fotografico dal 2001.
I suoi lavori sono apparsi su varie testate, italiane e internazionali (National Geographic Italia, L’Espresso, La Repubblica delle Donne, Die Zeit, Mare, The Sunday Times Magazine, Le Monde, VSD) e le sue immagini sono state esposte alle ultime tre mostre organizzate a Roma dalla National Geographic (2009, 2010, 2011). Alessandro è laureato in filosofia, ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Urbino (IFG) e prima di dedicarsi al fotogiornalismo ha lavorato come cronista per La Repubblica, nelle redazioni di Milano e Roma. Ha vinto due Best Edit Award della National Geographic (nel 2010 e nel 2011) per due servizi apparsi sull’edizione italiana della rivista americana.
Sito personale: www.alessandrogandolfi.com
COOPI – Cooperazione Internazionale è una organizzazione umanitaria, laica ed indipendente, che lavora per un mondo senza povertà. Assiste le popolazioni in caso di emergenza e contribuisce allo sviluppo delle comunità locali. È attualmente presente in 23 paesi del Sud del mondo, con 210 progetti, 129 espatriati e 4.500 operatori locali.
Il bilancio è certificato da una società di revisione contabile. Quello del 2011 è di 43 milioni di euro, di cui il 94% impiegato negli interventi nel Sud del mondo e il 6% per finanziare la struttura. I fondi provengono soprattutto da donatori istituzionali, su tutti la Commissione Europea.
Dal 1965 al 2011, COOPI ha aiutato 80 milioni di persone, in 53 Paesi, impiegando 50.000 operatori locali in 1.300 progetti.
www.coopi.org
L’Ufficio per l’Aiuto umanitario e la Protezione civile della Commissione europea (ECHO) è stato fondato nel 1992 come espressione della solidarietà europea nei confronti delle persone che, in tutto il mondo, versano in stato di bisogno. Nei suoi 20 anni di vita, ha fornito assistenza umanitaria alle vittime di conflitti e calamità in 140 paesi, per un valore di 14 miliardi di euro. Nel corso degli ultimi cinque anni, il bilancio annuale di ECHO si è attestato in media su 1 miliardo di euro.
Solo nel 2011, i fondi hanno raggiunto quasi 150 milioni di persone tra le più vulnerabili di 80 paesi.
Oggi, oltre 300 persone lavorano nella sede centrale ECHO di Bruxelles e oltre 400 persone in 44 uffici situati in 38 paesi.