Il mercato delle Newslot ha modificato in un percorso senza ritorno l’approccio al gioco d’azzardo: dal Casinò al bar sotto casa. Le conseguenze non si sono fatte attendere, solo nell’ultimo anno i ricoverati in strutture di recupero sono migliaia. Tutti rientrano sotto una semplice sigla: Gap, sindrome da gioco d’azzardo patologico.
Un fenomeno che non coinvolge soltanto i giocatori, ma tutte le relazioni sociali ad essi collegate: mogli, mariti, figli, parenti e amici. Un incubo, uno squallido reality che crea povertà e intacca profondamente le abitudini sociali. Le responsabilità sono molte. Dallo Stato che per incrementare le entrate ha legalizzato le Newslot e ne ha favorito la diffusione, ai proprietari dei bar e dei locali dedicati, che spesso fingono di non sapere e spingono i clienti verso il fallimento.
Questo ingranaggio che di anno in anno sta distruggendo vite e attività diventa difficilissimo da fermare. Ora il gioco lo si trova a portata di mano sotto casa, al bar, in tabaccheria, in edicola, e a portata di click, dentro casa, grazie alla legalizzazione del gioco on-line.
Le vincite sono immediate. La possibilità di perdere grosse somme di denaro in pochissimo tempo pure. Oltre alla modalità di gioco a cambiare è la tipologia del giocatore, l’azzardo si è diffuso in maniera orizzontale abbracciando nuove fasce di fruitori: dai giovanissimi (nonostante il divieto a 18 anni) agli anziani, dalle casalinghe ai padri di famiglia. Nessuno può interdire, né vietare l’accesso a chi vuole giocare alle Newslot. L’effetto di questa diffusione smodata di apparecchi, contemporanea alla nascita di una fitta rete di veri e propri mini-casinò in franchising, ha intaccato profondamente il tessuto socio-culturale italiano erodendo, giorno per giorno, patrimonio e rapporti umani.
Che costi sociali ha una legalizzazione indiscriminata del gioco d’azzardo?
Come e dove l’esigenza dello Stato di fare cassa si tramuta in un boomerang che colpisce in modo arbitrario qualunque cittadino?
Che futuro può avere una Nazione di giocatori incalliti?
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–“Nonostante la recessione economica, il mercato del gioco d’azzardo è arrivato a toccare la cifra di 80 miliardi di euro.”
“Oltre il 50% delle entrate arriva dalle slot digitali: le Newslot che sono 380 mila unità e le Vlt (videolottery) che sono 45 mila circa”
“Regine del comparto le slot hanno accesso ovunque: bar, caffè, ristoranti, fast-food, osterie, trattorie, sale giochi, tabaccherie, alberghi, circoli privati, stabilimenti balneari, agenzie di raccolta delle scommesse ippiche e sportive”
“I giocatori problematici sono tra le 767.318 e le 2.295.913 persone (1,27% e il 3,8 % della popolazione) I giocatori d’azzardo patologici oscillano tra le 300 mila e il milione e mezzo (0,5% e il 2,2 della popolazione)”
Fonti: AAMMS – Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Dati ufficiali sulla raccolta giochi. Italian Journal on Addiction Rivista Bimestrale online sulle dipendenze Volume 2, Numero 3-4, 2012.
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Vieri Brini e Emanuele Policante, registi e sceneggiatori, sono nati rispettivamente il 1979 a Gattinara (Vercelli) e 1978 a Biella. Hanno diretto cortometraggi e documentari, presentati in numerosi festival nazionali ed internazionali tra i quali: Torino Film Festival (2007 e 2008), Festival del Cinema Italiano di Istanbul (2009), Festival du Court Metrage de Brest (2009), Festival del Corto La 25a Ora La7 (2007 e 2010), Med Film Festival (2009), Corto in Bra (2010), Est Film Festival (2010), Visionaria Film Fest (2010), Filmakers al Chiostro (2009 e 2010), Short Stories – Coming Soon TV (2012).
Info. & portfolio: chiens de velours prod.