Cohen - Siqueira - Terra Vermelha


 

Visita guidata domenica 11 ottobre 2015 ore 16.30 presso l’ex Chiesa di San Cristoforo, via Fanfulla 14, Lodi.

Il corpo di Denilson Barbosa giace coperto sulla strada rovente e i suoi abiti fradici di sangue penetrano nella terra, rendendo il suo ricco colore rosso ancora più forte. Il proiettile in testa non ha lasciato spazio all’incertezza: è morto. Queste sono le condizioni in cui il capo Leonardo ha trovato il quindicenne.

Denilson, ucciso da un proprietario terriero benestante per aver oltrepassato il confine di un vicino ruscello, si unisce al numero di vittime causate da una battaglia silenziosa e senza fine per conquistare le terre degli antenati indigeni in Brasile. La città di Dourados, nello stato del Mato Grosso do Sul al centro del conflitto, rappresenta una macchia nella lunga storia delle ingiustizie subite dalla popolazione dei Guarani. Una legge alquanto ambigua approvata verso la fine degli anni ’80, ma mai applicata, ha fatto sì che molti Guarani si siano trovati costretti a reclamare la terra che apparteneva ai loro antenati.

Oggi le terre sono abitate perlopiù da bovini, dal momento che il Brasile è il secondo più grande esportatore di carne al mondo. I ricchi allevatori, le cui famiglie sono state incoraggiate dal governo brasiliano ad insediarsi nelle stesse terre negli anni ’90, non hanno finora ricevuto alcuna compensazione dal governo in carica. Non si sono arresi senza combattere. Hanno assunto guardie armate private, molte dal Paraguay, che prima premono il grilletto e poi fanno domande, poi spariscono attraversando facilmente il confine o comunque andando incontro a poche sanzioni penali, a causa di un sistema giudiziario corrotto e malfunzionante. Considerato che la terra degli antenati, pur coprendo poco più del 12% del Brasile, risulta essere nelle aree più fertili dal punto di vista agricolo e più ricche di depositi minerari dell’ Amazzonia, nei prossimi anni la lotta diventerà sempre più aspra, mentre il Paese, sullo sfondo, continuerà verso l’obiettivo di diventare una superpotenza economica mondiale.

Testo di Nadia Shira Cohen e Paulo Siqueira

 

Nadia Shira Cohen nasce a Boston nel 1977 con tanta curiosità per il mondo e per l’ignoto.  La sua creatività è stata alimentata sin dall’infanzia dai suoi genitori, entrambi artisti a loro modo.  All’età di 15 anni a Nadia viene diagnosticato un cancro, che la costringe a 2 anni di chemioterapia. Superata la malattia, Nadia ha iniziato a coltivare la sua passione per la fotografia presso l’Università del Vermont, frequentando anche un semestre all’estero alla SACI scuola a Firenze. È la sua natura curiosa a spingerla, nel corso degli studi, a specializzarsi nel fotogiornalismo.

Al termine degli studi Nadia intraprende il lavoro di fotografia a New York come free-lance per l’Associated Press.  Sentendo la necessità di comprendere il mondo nascosto dell’industria del fotogiornalismo, Nadia inizia inoltre a lavorare per Sipa Press, guadagnandosi rapidamente il ruolo di agente rappresentante. Nel 2005 lavora in VII, un’importante agenzia fotografica conosciuta a livello mondiale, con alcuni dei più talentuosi e sensibili fotogiornalisti al mondo.  Nell’estate del 2007 Nadia si reca a Roma, dove grazie al suo genio creativo, frutto di tante esperienze differenti e dei tanti e diversi fotografi incontrati nel suo cammino, continua a raccontare le vite delle persone che attraggono il suo interesse, che la commuovono, storie che sente di portare alla luce.

Nadia è un corrispondente dal New York Times e contribuisce a varie pubblicazioni mondiali come National Geographic Brazil, Harpers Magazine, Vanity Fair Italia e collabora anche con organizzazioni umanitarie quali Il Comitato Internazionale della Croce Rossa.

Premi:

  • Nominata Prix Prictet 2010, 2105
  • Finalista Manuel Rivera-Ortiz Foundation Grant 2014
  • Shortlist Fotograficasa Photographic Residency 2014
  • Shortlist Ted Fellowship 2014
  • Nominata Magnum Foundation Emergency Fund 2014
  • Nominata Magnum Foundation Emergency Fund 2011
  • Pulitzer Center on Crisis Reporting Travel Grant: Toxic Europe, 2011
  • Circolo Fotografico Sannita: Miglior Fotografa Emergente, 2010
  • Fotoleggendo 2008
  • Portfolio Italia 2008

Sito Web: www.nadiashiracohen.com

 

Paulo Siqueira, nato in Brasile nel 1978, è cresciuto in un ambiente stimolante e alternativo. Parla fluentemente quattro lingue diverse.

Ha cominciato la sua carriera di fotografo in Brasile, lavorando soprattutto nell’ambito della fotografia pubblicitaria in studio. Nel 2005 si è trasferito a Roma, dove ancora risiede, per proseguire la sua carriera fotogiornalistica.

Ha lavorato come fotografo di redazione per La Repubblica per quattro anni e come un fotografo indipendente per l’agenzia Reuters per due anni. La sua curiosità e la sua evoluzione fotografica lo stanno  portando in questa fase della sua vita professionale a lavorare su progetti di fotografia documentaristica a lungo termine, nonché alla produzione di multimedia.

Sito Web: www.paulosiqueira.net