Oxfam - Lebanon, a human tide of refugees


 

Visita guidata della mostra con l’autore Domenica 19 Ottobre, ore 15.30 – Liceo Classico Verri, Via San Francesco, Lodi. MAPPA

Organizzare la resistenza a chi ha perso tutto nella guerra civile siriana. 1,5 milioni di rifugiati. Tanti, secondo le stime ufficiali delle Nazioni Unite, saranno i profughi siriani registrati nel solo Libano entro la fine di quest’anno. Le stime non ufficiali spostano la cifra verso i 2 milioni.

Una vera Egira, parola araba che significa emigrazione, fuga. Fuga dalla guerra, dalle persecuzioni, da una guerra civile senza quartiere in cerca di un futuro che sembra smarrito. Oggi i profughi siriani rappresentano un quarto dell’intera popolazione del Libano, il solo paese a non avere autorizzato lo stanziamento di campi profughi ufficiali, lasciando alla sola cooperazione internazionale l’onere di organizzare l’accoglienza e la sopravvivenza di chi scappa. I profughi arrivano a mani vuote, una valigia con pochi vestiti e nugoli di bambini al seguito. Hanno bisogno di cibo, ma anche di un tetto, di servizi igienici, cure mediche e scuole. Con il prolungarsi della crisi le famiglie hanno esaurito i risparmi. Molti bambini, già costretti a lasciare gli studi per mancanza di infrastrutture, devono ora chiedere l’elemosina in strada o raccogliere plastica da riciclare per aiutare i genitori a pagare gli affitti, i cui prezzi sono schizzati alle stelle.

Nella valle della Beqaa – uno dei principali punti d’accesso al Libano, gli insediamenti informali e le tendopoli gestite dalle Nazioni Unite sono strapiene. Ancora più grave è la situazione dei sirianipalestinesi, obbligati a trovare una sistemazione in uno dei 12 campi-profughi palestinesi, le cui deboli infrastrutture sono ormai al collasso.

Chi lavora nella cooperazione fa il possibile con budget ridotti. Infatti, nell’ambito dell’appello lanciato nel 2013 per raccogliere i fondi necessari a fronteggiare l’emergenza, le Nazioni Unite hanno chiesto 1,7 miliardi di dollari da destinare al Libano: a giugno di quest’anno ne era stato assegnato solo il 17%.

L’intervento di Oxfam Italia è indirizzato all’assistenza degli sfollati più vulnerabili, alla soddisfazione dei loro bisogni più urgenti, dal cibo all’igiene, ma anche all’assorbimento della tensione sociale creatasi con la comunità locale. La distribuzione dei vouchers per l’acquisto di cibo e kit igenici nei negozi locali convenzionati è una maniera per fare circolare indirettamente gli aiuti anche tra la popolazione locale e favorirne l’integrazione. Nel campo palestinese di Wavel, a Baalbeck, oltre ad organizzare corsi aggiuntivi nelle scuole, Oxfam sostiene l’attività di un centro per bambini dove, tra i disegni di fiori e soli splendenti dei piccoli palestinesi locali si trovano quelli, assai più agitati, di elicotteri che bombardano case e nubi nere dei bambini appena scappati dalla Siria.

Le fotografie di Giada Connestari fanno parte del progetto Follow the Money, coordinato dal giornalista Emanuele Bompan grazie al Innovation in Development Reporting Grant Programme dell’European Journalism Center e La Stampa, finalizzato a raccontare il lavoro della cooperazione italiana a favore delle comunità che in tutto il mondo beneficiano di importanti progetti di aiuto umanitario e di sviluppo. Per non dimenticare il ruolo fondamentale dei cooperanti e dei fondi pubblici per la cooperazione.

Link sito web del progetto: http://www.lastampa.it/scienza/ambiente/speciali/fondi-cooperazione-sviluppo/reportage4?refresh_ce

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Giada Connestari - Oxfam

foto_connestariGiada Connestari è nata in Italia nel 1981. Laureata in Storia dell’Arte all’Università di Bologna. Si trasferisce a Parigi nel 2005, dove lavora per tre anni come foto-editor prima d’iniziarsi alla fotografia. Nel 2011 pubblica il suo primo libro, intitolato “Dimenticami, ormai è tutto spento” basato sui racconti e i ritratti dei ragazzi che vivono per le strade di Bucarest, Romania. Oggi lavora principalmente su tematiche ambientali e sociali, e collabora con diverse ONG, come Oxfam e Coopi. Le sue fotografie sono state pubblicate sui media nazionali e internazionali, come La Stampa, Libération, FotoEvidence, Intelligence in Lifestyle, Io Donna, BioEcoGeo, Le Monde M, Inside Climate News.

Sito personale: www.giadaconnestari.com

 

logo_oxfamOxfam è una confederazione di 17 organizzazioni che, come parte di un movimento globale, agiscono insieme per costruire un futuro libero dalla povertà. Lavoriamo con le comunità locali cercando di influenzare i centri decisionali per consentire alla popolazione indigente di migliorare la propria vita e aver voce nelle questioni che li riguardano. Ci focalizziamo su temi vitali per colpire la povertà alle radici, da argomenti basilari a questioni complesse su salute, cambiamenti climatici e diritti umani.

Sito: www.oxfamitalia.org